9 mar 2012

SALVATORE ALTIERI: L'INTERVISTA

Innanzitutto, per quanto tempo hai lavorato al disco?
Ho cominciato a scrivere i brani nel 2009: il disco doveva inizialmente contenere dodici brani, tutti molto pop.
Dopo l’esperienza sanremese ho deciso di scegliere solo cinque pezzi: questo perché mi ero reso conto che stavo percorrendo una strada già battuta, che non mi rappresentava, e solo per avere maggiore visibilità. Avevo scritto canzoni pop che riascoltandole adesso, col senno di poi , non direi mi disgustino, ma non le sento particolarmente mie, non mi rappresentano: mi ero fatto prendere dalla voglia di emergere facilmente con canzoncine orecchiabili. E’ stato un mio grande errore, dettato da quell’esperienza, al quale però ho rimediato in tempo, facendo uscire solo i brani che più mi rappresentavano.
In totale direi che ho lavorato al disco per tre anni, includendo due durante i quali ho preso solo lezioni di canto. 

Come mai hai deciso di occuparti di ogni dettaglio da solo? Sfida personale o mancanza di fiducia negli altri?
Quando collabori con gli altri, oltre a cacciare un sacco di soldi, non puoi lavorare al tuo progetto a tempo pieno: devi aspettare magari mesi per poter stare una settimana chiuso in studio.
Lavorando nel mio studio non ho avuto limiti di nessun tipo (tempo, denaro etc): facevo giornalmente take di 12 ore, andavo a dormire e poi altre 12, ma solo se mi andava, altrimenti non mettevo piede in sala; insomma, massima libertà e nessuna spesa di denaro (investito precedentemente per la realizzazione dello studio, che oa posso godermi appieno).
Negli altri studi tutto questo è pura utopia, e poi mi piace che ogni cosa sia solo farina del mio sacco, dal mio sito alla mia musica: solo io so come voglio suonino i miei brani.
Devi farti un "mazzo quadrato" per curare ogni aspetto, questo sì, ma ne vale la pena: sai che è solo una tua creazione. 

Come definiresti il tuo album?
Io l'ho sempre definito "un viaggio" su un’ isola deserta: è quello che l'ascoltatore deve immaginare per godersi appieno le canzoni.
Deve chiudere gli occhi e pensare di essere su un'isola deserta , in un giorno di Sole sulla spiaggia in relax, a quel punto
bisogna che si faccia trasportare dalla musica, e dai propri ricordi. Ho trasformato la tristezza in qualcosa d rilassante, anche se in fondo direi che è un album molto mesto, almeno per quello che mi ricorda.

Le tue canzoni sono molto melodiche e dal ritmo piuttosto lieve e dolce: qual è il tuo background musicale? A chi ti ispiri?
Mah guarda, non ho un background musicale di spessore, in sintesi sono due i "miei amori": il Grunge, con il quale ho scoperto la musica ed il solismo\la musica strumentale.
In 10 anni ho ascoltato, per 5 solo grunge a palla e per i rimanenti, solo strumentale: è quello che più mi ha colpito e che, a distanza di tanto tempo, ascolto sempre volentieri.
Ho poi anche approfondito le mie conoscenze musicali ed ascoltato ogni genere, dal metal al pop, ma ritorno sempre alle origini.
Non so a chi mi ispiro, penso a me stesso; non ho un punto di riferimento, voglio solo fare musica originale che mi rappresenti. 
Sei indubbiamente un ottimo chitarrista: hai mai pensato di prendere parte ad una band o orchestra?
Il mio sogno per anni è stato quello di fare il turnista, ed ho studiato molto per diventarlo, prima di dedicarmi alla carriera da solista.
Mi piacerebbe far parte di un gruppo rock , ma per adesso penso solo alla mia musica, e credo sarà così anche in futuro. 

Ti sarà forse già stato detto, ma il tuo modo di cantare mi ricorda un po’ quello del grande Alberto Ferrari dei Verdena: ritieni veritiero questo paragone?
Alberto è un mito per me, ed i Verdena sono il mio gruppo preferito da 12 anni: è grazie al loro primo disco che ho scoperto la musica!
Penso e credo sia inevitabile che mi influenzino un po’, ma cerco sempre di creare qualcosa di nuovo: i brani che assomigliano troppo a qualcosa di già sentito li cestino subito.
Se devo dare un nome, mi piacerebbe saper cantare come Mike Patton dei Faith No More

Cosa pensi ti distingua dagli altri cantautori italiani di oggi?
Non ne ho idea, penso e spero con i prossimi miei lavori per originalità: è ancora troppo presto per fare paragoni, credo. 

Hai avuto modo di partecipare anche a concorsi importanti come il "SanremoLab": quanto è utile il confronto con la concorrenza al giorno d'oggi?
Penso sia importante per capire la tua strada, come artista e musicista: io ho partecipato per fare un'esperienza nuova e, come detto in precedenza, mi è servita per capire qual’era la mia strada, la mia direzione da prendere.
Credo sia importante anche per migliorare: ho ascoltato molti ragazzi talentuosi e questo è stato ed è ancora, qualcosa che mi ha spronato a dare il meglio. Cerco di migliorarmi sempre e di apprendere quanto più si possa da ogni artista che incontro.
A concorsi come il “SanremoLab” bisogna parteciparvi, non per vincere, ma proprio per confrontarsi ed imparare dagli altri: questo è il mio pensiero.

Dove trovi l'ispirazione per la composizione dei tuoi brani (musica e testo) ?
Domanda ardua: l'ispirazione è qualcosa di surreale, non so come spiegartela, ma è il fulcro della mia musica.
Non sai mai quando arriva: nel 2009, per esempio, non sono riuscito ad essere ispirato e scrissi solo 3 brani, poi, nel mese di Ottobre, capitò di esserlo e composi gli altri 9, in 4 settimane!
E’ qualcosa che quando c’è, bisogna sfruttarla appieno ovunque tu sia; è per questo che vado sempre in giro con un taccuino ed un registratore portatile; l’ispirazione può arrivare mentre sono a casa oppure mentre sono in sala d'aspetto per un colloquio di lavoro, e non deve cogliermi impreparato.
Forse non ho capito ancora bene cos’è, ma so che è la cosa più importante per me, e penso per ogni altro artista. 

I brani di "Dove è meglio che tu sia" sono tutti molto sentimentali: ritieni sia la chiave giusta per coinvolgere i tuoi fan?
In realtà dietro c'è una storia d'amore, la mia prima ed unica: è una cosa molto personale che rimane celata in quelle canzoni.
Non scrivo per catturare gli altri, ma per me stesso, per esprimermi e dare voce alle mie emozioni; poi spero che possano essere d’aiuto per chi si rispecchia in quello che scrivo. 

Hai già pensato di realizzare un videoclip?
In realtà l'ho realizzato, e pagato, poi a lavoro finito il risultato non mi piaceva per nulla, e l'ho, ahimè, cestinato. Sono troppo puntiglioso, se una cosa non mi piace e non mi rappresenta non la pubblico: non so girare un videoclip altrimenti lo avrei già fatto! Saprei certamente come esperimere quello che sento; a volte gli artisti pubblicano cose che non li rappresentano, perchè hanno vincoli contrattuali, o per altri motivi, io finchè potrò voglio essere libero di esprimere la mia arte.
E’ molto difficile poi, come ti ho detto prima, trovare registi che ti stiano dietro 24 ore su 24; a questo punto preferisco non pubbicare nessun video, nemmeno per il futuro.

Ho letto nel tuo sito www.salvatorealtieri.com, sempre molto aggiornato, che stai già lavorando al nuovo album: quali idee hai per questo progetto?
Sì esatto, sono già in studio da un bel po’! Sarà un disco vero, nel senso senza tagli o ripensamenti, conterrà 9 brani, nuovi strumenti, in particolare chitarre classiche. Mi piacerebbe usare violini oppure sax, insomma qualcosa di originale!
Il filo conduttore sarà la bossa nova, che amo davvero.
Non mi considero un chitarrista bossa poichè non ho mai studiato per diventarlo, ma mi emoziona e sento che questa è, per ora, la mia strada. 

Hai altri progetti in mente?
Ho una raccolta di poesie che dovrei pubblicare presto: doveva uscire con il primo disco, ma sto ancora cercando di districarmi dai vari passaggi burocratici e devo aspettare l'ok definitivo.
Penso che uscirà prima del secondo disco; dopo questo vorrei dedicarmi alla stesura di una nuova raccolta.
Per adesso non ho altro in mente.

Bene, se un nostro lettore volesse ascoltare il tuo album cosa deve fare?
Il primo disco è scaricabile gratuitamente nell'area download del mio sito www.salvatorealtieri.com tramite rapidshare: quì sarà possibile scegliere se scaricarlo gratuitamente oppure acquistarlo per soli 2,90€ su Itunes.
Sarei felicissimo se chi fosse davvero colpito dalla mia musica, decidesse di comperarlo su Itunes: questo per supportarmi nelle tante spese, e credetemi, ci sono solo quelle per ora, poi “2,90€” penso sia un prezzo abbordabile per un disco, considerando che oggi mediamente costano sui 15€ in negozio. 


Infine ringrazio te per questa stupenda intervista e lo spazio che dai ai giovani emergenti: è davvero lodevole e sono in pochi a farlo, e ci terrei a ringraziare tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo alla lettura di questo articolo e spero all'ascolto della mia musica.
Grazie di cuore a tutti.
Salvatore.